TWIN VIVE GRAZIE ALLE PERSONE CHE HANNO DETTO SÌ

Ago 31, 2021 | Ricerca, Storie, Territorio

L’importante traguardo raggiunto con l’apertura della Capanna TWIN n.1 non sarebbe stato possibile senza un impegno collettivo, che ha coinvolto come protagonisti le persone che abbiamo incontrato in loco, nei dintorni della Cisa.

La localizzazione definitiva è nata dall’intreccio di energie locali che ci hanno permesso di mettere in pratica tutti i propositi che ci eravamo prefissati: il coinvolgimento dei servizi sociali che ci dovevano indicare le persone fragili che avrebbero gestito la struttura, la disponibilità di uno spazio in abbandono dove allestire il servizio di accoglienza, la volontà politica di sostenerci, la prossimità con le linee legate al turismo lento, la vicinanza con alcuni servizi minimi di ristorazione, la disponibilità da parte di una cooperativa, la cooperativa di comunità Berceto Nova, di gestire la Capanna; infine, più in generale, la capacità della comunità locale di accoglierci e di aiutarci nelle nostre azioni sul territorio.

Il sindaco di Berceto Luigi Lucchi (così come il sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini) fin da subito ci ha sostenuti nel nostro intento, condividendo appieno i principi che sostenevano il progetto. Lucetta e Luigi, abitanti della Cisa, innanzitutto hanno detto “” alla nostra idea, mettendo a disposizione alcuni spazi inutilizzati di cui sono proprietari sul Passo della Cisa. Michela, la responsabile dei servizi assistenziali del Comune di Berceto, ci ha coinvolto Marco nella cura degli spazi della Capanna, nell’ambito di un progetto educativo di inserimento lavorativo e avviamento all’indipendenza. Marco svolge uno stage presso la cooperativa guidata da Giorgio insieme con Marino e Mariella.

Infine, una serie di figure chiave ci ha permesso di risolvere gli innumerevoli problemi tecnici e pratici che abbiamo incontrato lungo il nostro cammino: Pietro, il tecnico comunale che conosce a menadito le reti dei sottoservizi cui ci siamo allacciati; Massimiliano, l’idraulico con cui abbiamo escogitato le soluzioni tecniche per la fornitura ai servizi di base della Capanna; Mario, l’elettricista di Berceto, con cui abbiamo illuminato la struttura. Tecnici, ma allo stesso tempo persone centrali nella vita sociale di Berceto. Solo grazie all’unione, all’unisono delle loro forze è stato possibile aprire il servizio di accoglienza in un luogo perfetto e ricchissimo di storia. Un luogo che, a fronte di una grande domanda di ospitalità, negli ultimi anni è stato soggetto a un progressivo ed evidente abbandono.

La storia del nostro lavoro di ricerca racconta a chiare lettere come la rigenerazione dei luoghi passi necessariamente attraverso il coinvolgimento diretto degli abitanti, a ogni livello. Senza essere accettati dalla comunità locale non sarebbe stato possibile realizzare la Capanna: questa solidarietà è l’innesco necessario di un processo di rigenerazione territoriale e sociale duraturo.

Le sollecitazioni esterne a una comunità, per tradursi in azioni concrete capaci di tracciare la direzione del cambiamento, devono essere assimilate dalla comunità stessa, che deve farle proprie. Lo sforzo che abbiamo fatto con TWIN, e che stiamo tuttora portando avanti, è quello di ascoltare le persone che incontriamo per capire come le loro idee possano arricchire le nostre, rendendole parte della stessa comunità locale.

I risultati ottenuti finora sono quindi un grande esempio di azione collettiva, che è stata capace di condensare attorno a sé un consenso sempre più ampio, e che continua a dimostrarsi legata al luogo e alle persone che lo abitano.