UN INEDITO GEMELLAGGIO TRA TURISMO LENTO E INCLUSIONE SOCIALE: IL MODELLO TWIN

Apr 27, 2021 | Ricerca

Il gruppo di ricerca del Politecnico di Milano sta mettendo a punto un modello replicabile attraverso il quale costruire, lungo le linee lente (sentieri, cammini e ciclabili), una sinergia tra la domanda di servizi espressa dal viaggiatore, le abilità delle persone fragili nello svolgere un lavoro, e la disponibilità di spazi sottoutilizzati idonei a ospitare nuove funzioni di servizio al turismo lento.

L’idea, salvo occasionali esperienze illuminate (si veda, per esempio, il caso della Cooperativa di Comunità Valle dei Cavalieri raccontato in LA COOPERATIVA NELLA COMUNITÀ, che presenta alcuni punti di contatto con la proposta TWIN), è nuova nella sua ambizione di costituirsi come condizione strutturale, in grado di offrire alle aree marginali solcate da linee lente un’occasione di riscatto dalla fragilità territoriale (si veda RIPENSARE IL FUTURO DI TERRITORI FRAGILI. QUALE IDEA DI TURISMO?), e insieme un’opportunità di cura e integrazione per le fragilità sociali.

I servizi di accoglienza al turista, in particolare l’offerta di spazi in cui possa pernottare in qualità di ospite, appaiono come il punto di partenza per dare forma e sostanza al progetto TWIN, che mira appunto a costruire un gemellaggio tra turismo lento e inclusione sociale.

Il modello al quale si sta lavorando è complesso, e prevede che una pluralità di attori entrino in gioco, ciascuno con le proprie competenze e risorse:

  • i comuni sono invitati a mettere a disposizione spazi di proprietà inutilizzati, parzialmente inutilizzati o sottoutilizzati, che abbiano caratteristiche tali da risultare idonei a ospitare il modulo di accoglienza TWIN (si veda ALLA RICERCA DELLA CASA PER TWIN); laddove questo non fosse possibile, i comuni si adoperano per trovare, attraverso i privati, spazi idonei che vengano messi a disposizione del progetto non a condizioni di mercato;
  • gli assistenti sociali, dipendenti direttamente dai comuni o da aziende speciali che svolgono il servizio in forma associata tra più enti, individuano i profili di fragilità (si veda I VOLTI DELLA FRAGILITÀ) che possono essere coinvolti nella gestione del servizio di accoglienza, costruiscono per queste persone un progetto formativo dedicato e le accompagnano nel percorso di avviamento all’indipendenza lavorativa (si veda la testimonianza di Angela Neri, Società della Salute della Lunigiana in UN’OCCASIONE DI RISCATTO PER LA FRAGILITÀ);
  • le cooperative sono un soggetto chiave per l’attuazione del modello (si veda UNA GIOVANE COMUNITÀ ATTIVA A BERCETO TRA ASSOCIAZIONI E COOPERATIVE), in quanto saranno loro ad assumere le persone fragili e a prendersi in carico la gestione del servizio di accoglienza, secondo un codice etico che viene chiesto loro di sottoscrivere.

Il rapporto tra questi soggetti è regolato da un Contratto di gestione, che stabilisce impegni e responsabilità di ciascun soggetto.

La replicabilità del modello poggia su un Protocollo di intesa rivolto alle istituzioni locali e territoriali. Il protocollo ha il duplice obiettivo di:

  • impegnare i soggetti firmatari a intraprendere azioni coordinate e coerenti per favorire il turismo lento lungo linea, quale occasione di rilancio di territori marginali e fragili, nel rispetto delle proprie vocazioni e dei delicati equilibri socio-ambientali;
  • impegnare i soggetti firmatari nel rafforzare quel gemellaggio strutturale tra turismo lento e inclusione sociale di cui il progetto TWIN vuole farsi portatore, intraprendendo azioni volte a dare concreta attuazione a questo obiettivo.

La sottoscrizione del Protocollo di intesa rappresenta un modo per riconoscersi entro un progetto di linea, la cui declinazione operativa potrà avvenire attraverso progettualità locali.

Il modulo di accoglienza TWIN è, di fatto, un primo strumento attraverso il quale attuare la visione strategica perseguita con la sottoscrizione del Protocollo (si veda TWIN: LA DIMENSIONE UMANA DELLO SPAZIO D’ACCOGLIENZA). Un oggetto che, depositandosi a terra o allestendo spazi vuoti in cerca di nuova funzione, rende il progetto visibile sul territorio, conferendo identità alla linea e connotandone la valenza anche sociale. Non solo, il modulo di accoglienza TWIN è occasione per estendere la catena di solidarietà dalla gestione del servizio alla costruzione dello spazio, che potrà essere realizzato nei laboratori di falegnameria attivi presso alcune case di detenzione del nostro Paese.

Il progetto TWIN propone un gemellaggio strutturale tra turismo lento e inclusione sociale, e ha l’ambizione di gettare le basi per un futuro progetto della lentezza su scala nazionale: un progetto che sia capace di visione strategica e sul quale possano convergere risorse volte a sostenere interventi strutturali e infrastrutturali capaci di contribuire al riscatto dei territori marginali in condizioni di fragilità.