AREE FRAGILI ALL’INDOMANI DELLA PANDEMIA: LA VISIONE DI TWIN

Giu 21, 2021 | Ricerca

La recente pandemia ha messo a dura prova la nostra società, stimolando una trasformazione del nostro rapporto con la realtà che ci circonda. Fin dall’inizio dell’emergenza si è riscontrata una tendenza al ‘ritorno’ verso le aree rurali e montane, che per la prima volta sono apparse come l’alternativa migliore alla città. Ci si è infatti accorti di quanto le aree urbane possano essere fragili, al contrario dei territori rurali, che sono stati in grado di offrire una maggiore qualità della vita grazie a una bassa densità abitativa, a una minore concentrazione edilizia e alla vicinanza agli ambienti naturali. Si è così diffusa una nuova consapevolezza del valore dei territori interni come potenziali sedi dell’abitare del futuro. Una tendenza da coltivare con tenacia e impegno, per riuscire a trasformare questo momento difficile in opportunità di rilancio.

TWIN è un progetto nato e cresciuto durante la pandemia, a cui ha reagito con energia e slancio, rovesciando ostacoli e criticità in unoccasione per progettare un futuro più sostenibile per l’ambiente e per la società (si veda TWIN E AGENDA 2030: QUALI AFFINITÀ?). Il progetto intende infatti dare il proprio contributo nel superare alcune delle fragilità che si sono amplificate con la crisi sanitaria:

  • fragilità sociale: TWIN desidera ricucire un tessuto sociale inclusivo e diffuso, combattendo le disuguaglianze e supportando le persone fragili, particolarmente colpite durante il periodo di pandemia (si veda I VOLTI DELLA FRAGILITÀ);
  • marginalità territoriale: approfittando della tendenza al ritorno nei luoghi rurali avviatasi durante lemergenza sanitaria, TWIN intende sostenere la rigenerazione di territori marginali minacciati dai rischi naturali e da dinamiche di abbandono (si veda FRAGILITÀ E SPOPOLAMENTO);
  • debolezza economica: il periodo post-Covid può essere occasione di progettazione di una visione turistica nuova. Il turismo lento ha gli strumenti necessari per sostenere le comunità e le economie locali, essendo inclusivo, destagionalizzato e diffuso. In particolare, TWIN promuove pratiche di turismo lento replicabili in tanti  territori colpiti da fragilità (si veda RIPENSARE IL FUTURO DI TERRITORI FRAGILI. QUALE IDEA DI TURISMO?).

Sostenendo questi obiettivi, il progetto vuole contribuire alla costruzione di un futuro migliore. Partendo dal gemellaggio tra turismo lento lungo linea (sentieri, cammini e ciclabili) e inclusione sociale, TWIN ambisce a promuovere una strategia unitaria di rigenerazione territoriale (si veda UN INEDITO GEMELLAGGIO TRA TURISMO LENTO E INCLUSIONE SOCIALE: IL MODELLO TWIN) oggi interpretata anche come strumento di rilancio post-pandemico, ma che nel futuro potrà essere replicata, dando risposta ad altri tipi di fragilità. 

TWIN sta già concretizzando questa visione attraverso l’apertura di modulo di accoglienza sul Passo della Cisa (si veda IL PRIMO MODULO TWIN TROVA CASA PRESSO IL PASSO DELLA CISA), nell’Appennino Tosco-Emiliano, che vuole essere una prima sperimentazione utile al miglioramento del modello, in vista di una sua replicabilità nel periodo successivo all’emergenza pandemica.